#9 Assaggi da "I Mozart, come erano" di Diego Minoia
Pubblicato da Diego Minoia in I Mozart, come erano · 18 Ottobre 2021
Tags: Mozart, Diego, Minoia, musica, storia, biografia, secolo, XVIII
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Per comprendere le dimensioni dell'aspetto musicale in una Corte tutto sommato piccola, sebbene abbastanza ricca, come quella di Salisburgo consideriamo le informazioni contenute in un articolo relativo all’Istituzione musicale salisburghese pubblicato all’epoca su un giornale di Berlino. L'articolo è apparso anonimo ma è attribuibile a Leopold Mozart, visto che la sua presentazione è la più lunga e dettagliata tra tutte e considerato che egli era in rapporti epistolari con il direttore del giornale. Vengono elencati un centinaio di musicisti appartenenti alla Cappella musicale arcivescovile, tra strumentisti ad arco (una ventina), tastieristi (due), strumentisti a fiato (una decina tra legni e ottoni), senza contare gli strumentisti aggiunti per le occasioni e i festeggiamenti speciali, come una decina di trombettisti e due timpanisti.
Agli strumentisti vanno poi aggiunti i cantanti solisti (una decina a organico completo tra soprani, tenori, bassi), il coro (una ventina di maschi tra contral-ti/falsettisti, tenori e bassi) e il coro di voci bianche formato da 15 ragazzi. Non sempre però alla quantità corrispondeva la qualità musicale, se vogliamo dare credito alle parole di Wolfgang Mozart scritte da Parigi al padre il 9 luglio 1778: "Uno dei principali motivi per cui Salisburgo mi è odiosa è la volgare, miserabile e sciatta orchestra di corte … E forse per questo motivo la musica da noi non è amata né tenuta in considerazione. Se soltanto le cose andassero qui come a Mannheim! Che disciplina in quell'orchestra!"
Anche il viaggiatore inglese Charles Burney ci riferisce, pur senza essere stato a Salisburgo di persona ma essendone informato da un suo corrispondente nel 1772, che l'Arcivescovo Colloredo era un buon violinista dilettante e stava cercando in tutti i modi di migliorare la sua orchestra "che si faceva notare, secondo alcuni, più per la rumorosità e rozzezza che per la delicatezza e perfezione". Lo stesso corrispondente, che era stato a casa dei Mozart, aggiorna Burney sulla situazione dei due ex fanciulli prodigio: "Il giovinetto, che durante l'infanzia ha meravigliato tutta l'Europa per la sua sorprendente precocità, è tuttora un grande maestro del suo strumento". Nannerl "ormai in possesso delle sue piene possibilità, non dimostra doti straordinarie". Infine un giudizio sulle doti compositive di Wolfgang sedicenne, da confrontare con le parole entusiastiche di Leopold per comprendere che non tutti avevano la stessa opinione: "Se devo giudicare dalla musica che ho udita, composta per orchestra dal giovane Mozart, la considero ancora un esempio della precoce fioritura, più stupefacente che eccellente".
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