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A torto o a ragione - Film

Diego Minoia - musicista e scrittore
Pubblicato da Diego Minoia in Film musica e società · 18 Giugno 2010

A torto o a ragione (Taking Sides in originale) è un bellissimo film uscito nel 2002 e diretto da Istvan Szabo.



Si narra la vicenda del grande direttore d'orchestra tedesco Wilhelm Furtwangler che, dopo la sconfitta nazista nella seconda guerra mondiale e la successiva spartizione della Germania tra le potenze vincitrici, viene sottoposto ad indagini nell'ambito del processo di "denazificazione" avviato da un'apposita struttura investigativa americana.
Si puntava a indagare e processare tutti coloro che avevano collaborato con il regime di Hitler, a tutti i livelli, ovviamente privilegiando i personaggi più in vista.
Una loro condanna sarebbe stata di grande impatto mediatico ed "educativo".
In questo quadro si inserisce la vicenda del musicista Furtwangler,inizialmente accusato dall'inquirente americano (un bravo Harvey Keitel), fermamente deciso a dimostrarne pregiudizialmente la colpevolezza, semplicemente di aver diretto un concerto in occasione del compleanno di Hitler.



Da questa situazione, attraverso testimonianze di orchestrali e documenti ritrovati nell'archivio segreto del Ministero della Cultura del regime nazista, si ricostruisce l'atmosfera in cui si viveva ai tempi di Hitler, tra colleghi che spiavano per conto del regime e partecipazione di massa alle manifestazioni nazista, tra persecuzioni verso gli ebrei e tentativi (timidi) di contrastarle, tra piccole e grandi gelosie verso potenziali concorrenti (Von Karajan) e onori ricevuti dal regime.
Tutto questo emerge con grande chiarezza ed equilibrio narrativo da questo film, che riesce a non schierarsi per tutta la durata del racconto, mettendo in evidenza le ragioni dell'accusatore e dell'accusato.
Il primo, ex assicuratore americano dalla modesta cultura, che disprezza le forme alte dell'arte e riverbera su Furtwangler il suo sincero sdegno per le atrocità commesse dai tedeschi.



Il secondo, che inizialmente si nasconde dietro il suo disinteresse verso la politica a favore dell'esclusivo interesse verso la musica, mezzo di salvezza per l'umanità, ma che si rende conto progressivamente di quanto le sue scelte si siano rivelate sbagliate.
Non espatriare quando divenne chiaro a tutti l'obiettivo dei nazisti, accettare cariche ed onori dal regime, trincerarsi dentro il mondo magico e superiore della musica mentre fuori il mondo bruciava ...
Solo alla fine il regista si concede, forse, un momento di  simpatia umana nei confronti di Furtwangler, quando mostra nella sequenza finale il Maestro che si abbassa a stringere la mano del Fuhrer e poi, quasi di nascosto, si passa il fazzoletto dalla mano sinistra alla destra per asciugare gli umori lasciati dalla mano del dittatore.
Era un segno del disprezzo di Furtwangler nei confronti di Hitler o semplicemente un'abitudine snob di chi, abituato a vivere nell'empireo dell'arte, non apprezza contatti fisici con gli altri?
Il film lascia ad ognuno la possibilità di farsi un'idea personale sulla vicenda ... A torto o a ragione.
Concludo consigliando l'utilizzo in classe di questo film, alle scuole medie ma soprattutto alle superiori, perchè permette di approfondire sia tematiche legate alla storia del '900 sia argomenti più sottili e imponderabili, come le relazioni tra le persone e il potere, l'incidenza delle scelte fatte nella vita, la necessità di essere sempre consapevoli delle conseguenze delle nostre decisioni.

Copyright Diego Minoia 2010


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