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Estate a sei corde - Da Vivaldi al fandango

Diego Minoia - musicista e scrittore
Pubblicato da Diego Minoia in Concerti / Eventi / Dischi /Varie · 21 Giugno 2010

Bel concerto, ieri sera, a Vestone in Valsabbia (BS) eseguito da una formazione di provate qualità musicali: il quartetto d'archi formato dal Trio Goldberg (Marco Perini al violoncello, Glauco Bertagnin e Stefano Zanchetta ai violini) con l'aggiunta di Giuseppe Miglioli alla viola, e il chitarrista Claudio Piastra.
In programma il Concerto in re maggiore per liuto ed archi di Antonio Vivaldi (nell'occasione eseguito con la chitarra), il Quintetto op.143 per chitarra e quartetto d'archi di Mario Castelnuovo Tedesco e il Quintetto IV in Re maggiore G 448 "Il fandango" di Luigi Boccherini, sempre per quartetto d'archi e chitarra.
L'intero programma, godibilissimo ed eseguito magistralmente, ha saputo calibrare con sapienza suggestioni stilistiche ed emozioni alternando brani di sicura presa sul più vasto pubblico, come Vivaldi e Boccherini, con una proposta di certo poco presente nei programmi concertistici ma assolutamente di gran pregio, come il Quintetto di Catelnuovo Tedesco.
Non è mancato neppure un piccolo"coup de théatre": nell'ultimo movimento del Quintetto di Boccherini, il famoso fandango, si sentivano delle nacchere sul ritmo della danza di origine spagnola ma nessuno dei concertisti le stava suonando.
Il mistero è stato svelato al termine dell'esecuzione, quando un giovane collaboratore, precedentemente nascosto in una cappella laterale della navata, è stato chiamato a ricevere la sua parte di applausi.
Inutile dire che lo stesso fandango è stato poi rieseguito alla richiesta del bis.
Il pubblico, che ha riempito la Parrocchiale di Vestone nonostante la situazione meteorologica avversa, ha mostrato di gradire tutte le proposte con fragorosi applausi.
Qualche abituale frequentatore di concerti un po' snob avrebbe certamente avuto da ridire sul fatto che gli applausi scattassero al termine di ogni brano, anzichè alla fine dei vari movimenti delle composizioni.
Io ho trovato, invece, questo fatto addirittura positivo: la maggior parte del pubblico presente, evidentemente, non frequenta abitualmente le sale da concerto però, di fronte ad un'offerta di qualità, anche con musica del '900 storico, ha ascoltato in rigoroso silenzio ed ha apprezzato le composizioni proposte.
Sarà stata la gratuità della manifestazione?
Sarà stata la curiosità a spingerli a venire a sentire il concerto?
Saranno state le offerte collaterali, gli stands gastronomici o quelli dei pittori e degli scultori locali?
A me interessa poco saperlo.
La cosa importante è che al concerto il pubblico fosse numeroso e attento.
Questo è diffondere la cultura, offrire possibilità, permettere occasioni di crescita e confronto a tutti i cittadini.
Un plauso va quindi anche al direttore artistico Nico Bello, organizzatore di questa rassegna che, va ricordato, proseguirà per tutta l'estate in forma itinerante toccando 22 comuni della Valsabbia.
In un periodo di crisi economica in cui le amministrazioni tagliano su tutto, e in primis sulle spese per la Cultura, è quasi un miracolo che si sia riusciti a mettere d'accordo tutti gli amministratori di un'intera vallata per un obiettivo legato alla diffusione musicale.

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