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La perdizione - film di Ken Russel su Gustav Mahler

Diego Minoia - musicista e scrittore
Pubblicato da Diego Minoia in Film musicisti classica · 22 Marzo 2011



Film del 1974 (vincitore a Cannes, nello stesso anno, del Gran premio tecnico per le sue sequenze per l'epoca sperimentali) La perdizione è, come del resto ci si può aspettare da Ken Russel, un film visionario e provocatorio.
La musica è stato un interesse ricorrente del regista, che l'ha messa al centro di alcune delle sue più famose pellicole: da Tommy (la famosa opera-rock degli Who) a L'altra faccia dell'amore (su Caicovskij) fino a Lisztomania.
In La perdizione (titolo originale Mahler is still alive) girato nel 1974, la storia del compositore ebreo Gustav Mahler si snoda attraverso il racconto del viaggio in treno che riporta il musicista in Austria dopo il soggiorno americano.
Il viaggio diviene la metafora del suo percorso di vita, e le diverse stazioni in cui il treno si ferma, fra un'intervista giornalistica, bande musicali e lanci di fiori da parte dei suoi ammiratori, servono a fare da siparietti ai numerosi flash-back che ci ricordano alcuni momenti dell'infanzia e della vita adulta del compositore.



Il suo difficile rapporto con la moglie Alma, il suo caratteraccio, le difficoltà ad affermarsi come compositore e i successi come direttore d'orchestra, i problemi dovuti all'essere ebreo in un'Austria che si stava portando verso l'adesione alle idee naziste ...
Il nucleo centrale del suo pensiero, e la spiegazione delle sue problematiche psicologiche nei confronti di un mondo musicale che faticava ad accettarlo come creatore di musica, vengono forniti dalla frase che dice al giornalista: "Io dirigo per vivere e vivo per comporre".
Va comunque sottolineato che Mahler fu un bravissimo direttore d'orchestra e un ottimo e innovativo direttore artistico.
Nel 1897, a 37 anni, fece domanda per avere l'incarico di Direttore della Regia Opera di Corte (l'attuale Staatsoper di Vienna) e, per ottenerlo, si convertì alla religione cattolica (esisteva infatti un divieto di nominare ebrei in cariche pubbliche).
La sua attività come Direttore dell'Opera, protrattasi per ben dieci anni, avviò il recupero del repertorio del Classicismo (da Gluck a Mozart) senza per altro trascurare le opere di Wagner.



Molte scene del film si rifanno al rapporto speciale che Mahler ebbe con la natura e con la spiritualità.
Benchè il film di Russel non sia una biografia nel senso classico del termine, la sua visione può aiutare a capire meglio il pensiero mahleriano, soprattutto nelle parti di dialogo dove il musicista "spiega" le sue idee e le sue intenzioni.

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